Dopo tre edizioni di successo,
il Mulino del cinema torna ad ospitare i migliori registi del cinema
italiano contemporaneo. Negli ultimi tre anni ha visto avvicendarsi
sul palco del Mulino Pacifico autori del calibro di Mimmo Calopresti,
Ugo Gregoretti, Giovanna Taviani, Leonardo Di Costanzo, Marco
Bonfanti. Ha inoltre ospitato Francesco Bruni e Pippo Mezzapesa al
Cinema Massimo, e Marco Bellocchio, al cinema San Marco. Gli incontri
con i registi, a seguito delle proiezioni, sono stati di volta in
volta un modo per conoscere gli autori, il loro modo di raccontare la
realtà e soprattutto di fare cinema.
Quest'anno l'attenzione è
rivolta maggiormente, oltre al documentario, al cinema italiano
indipendente, lontano dalle logiche produttive e commerciali.
Dall'Italia degli immigrati di oggi alla guerra in Etiopia ai tempi
del Fascismo, dall'esperienza dell'esilio italiano degli Inti
Illimani ai pranzi di Natale, al cinema che riflette su se stesso:
diversi i temi e i modi di affrontare il mestiere di regista.
Si inizia con Antonietta De
Lillo e il primo film partecipato prodotto in Italia (2011),
realizzato con la Marechiaro Film, “Il pranzo di Natale”: collage
di immagini amatoriali e video realizzati da professionisti.
Sarà la volta di Alessandro
Rossetto che dopo un'esperienza quasi ventennale nel campo del
documentario, presenta il suo primo lungometraggio “Piccola
Patria”, fresco di debutto veneziano. Uno scorcio sulla situazione
del Nord Est italiano e sui rapporti tra immigrati e locali. Gli fa
eco Maura Delpero con la storia di “Nadea e Sveta”, due amiche
moldave, un lavoro in Italia, gli affetti lontani, la ricerca di un
“posto” nel mondo. “Quando si torna a casa qualcosa nell'anima
si mette a posto”, avrebbe risposto Jorge Coulon, protagonista del
documentario di Francesco Cordio e Paolo Pagnoncelli: “Inti-Illimani.
Dove cantano le nuvole”. Sarà Francesco Cordio a raccontare agli
spettatori del Mulino la genesi del documentario, l'esilio italiano
(dal 1973 al 1988) conseguente al golpe di Augusto Pinochet,
l'impegno civile del gruppo e le emozioni delle loro esibizioni. E
proprio dalla musica prende spunto Giuseppe Marco Albano che dopo una
serie di cortometraggi di successo (tra cui Stand by me,
vincitore del David) presenta il suo primo lungometraggio “Una
domenica notte”: un film che riflette proprio sul fare cinema. Il
titolo deriva, infatti, dalla canzone omonima di Brunori Sas che cura
la colonna sonora.
Sarà poi la volta di Luca
Guadagnino che ci racconterà una storia non così lontana, ma subito
rimossa dall' “Inconscio italiano”. Un film-saggio che partendo
dalla drammatica esperienza dell'occupazione in Etiopia riflette
sulle origini stesse dell'identità italiana, tra riflessioni
contemporanee e immagini d'archivio.
Infine la IV edizione del Mulino
prevede una retrospettiva sul cinema di Bernardo Bertolucci, in
occasione dell'uscita del libro “Bertolucci: il cinema, la
letteratura, il caso Prima della rivoluzione”. Sarà proprio
l'autore del libro Alessandro Marini, professore di letteratura e
cinema italiani all'Università di Olomouc (Repubblica Ceca), a
concludere la retrospettiva.
Ancora massimo riserbo su un
ospite speciale che annunceremo a gennaio...!
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