"Per l'arte dello schermo non si scrive, in ultima analisi, che sullo schermo, in parole fatte di luce e d'ombra. Il segno grafico, uscendo dalla penna, diventa subito, esso stesso, figura, visione. Far questo non è più, dunque, scrivere, ma dipingere, plasmare, architettare; è far poesia senza parole e musica senza note". G. Campanile Mancini, Lettera aperta al Direttore del Romanzo-Film, Il Romanzo Film, I, n.4, 18 dicembre 1920
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