lunedì 29 ottobre 2012
Giuseppe M.Gaudino
Nasce a Pozzuoli nel 1957. Dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti di Napoli si iscrive al DAMS di Bologna scegliendo l’indirizzo Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia e poi si diploma in Scenografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Gira alcuni cortometraggi, come In una notte di luna piena e documentari (come Antrodoco, una storia per due battaglie), e intanto lavora in teatro come scenografo e regista.
Dà poi vita ad una serie di lavori ambientati nell'area dei Campi Flegrei, da film (come 00580 annotazioni per un documentario su Pozzuoli, selezionato al XVIII Internationales Forum des Jungen Film di Berlino) a documentari e progetti radiofonici (opere quali Per il rione terra, L'Assunta, Verso Baia, Giro di lune: video-trailer per un progetto di film, Là dove bocca, sguardo e cuore s'incontrano ecc.). Tra questi il film di 50' intitolato Calcinacci (storia di una banda di ragazzini che distrugge una città) vince al Torino Film Festival il "Premio Spazio Italia" e viene invitato al "Festival Cinéma du Réel" di Parigi e all'Internationale Film Festival di Rotterdam.
Nel 1992 gira un ritratto d Gianni Amelio (Joannis Amaelii, animula vagula blandula). Produce e scrive con Isabella Sandri, il primo lungometraggio Il mondo alla rovescia, selezionato, tra gli altri al Festival di Locarno e al Karlovy Vary.
Dal 1995 al 1997 realizza il film Giro di lune tra terra e mare, del quale è anche produttore e co-sceneggiatore, e che viene presentato in concorso alla Biennale di Venezia. Nel film si alternano immagini documentarie degli sfollati dal Rione Terra durante il Bradisismo.
Il lungometraggio vince diversi premi (tra cui il "Tiger Award" al Festival di Rotterdam, la Grolla d'oro er la Regia e il premio Miglior Regista alla "Semana des Realizadores").
Ancora in sodalizio artistico con Isabella Sandri, nel 1999 gira La casa dei limoni, su una bambina palestinese in un campo nomadi in Libano.
Alla XIV Mostra Internazionale del Cinema di Pesaro gli viene viene assegnato il Premio "CinemAvvenire" quale "autore emergente del cinema Italiano degli anni '90".
Nel 2000 firma la sceneggiatura e produce Animali che attraversano la strada per la regia della Sandri, storia ambientata nelle periferie romane che racconta l'iniziazione dolorosa di una ragazza adolescente.
Nel 2001 gira il documentario Scalamara, parte della serie prodotta da Nanni Moretti e Angelo Barbagallo I diari della Sacher, ispirata a storie vere dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.
Nel 2003 realizza Materiali a confronto. Albania 1994 – Italia 2002, un documentario di 110 minuti selezionato alla LX Biennale Venezia, sezione "Nuovi territori", un lavoro sulle immagini sedimentate tra memoria e realtà, sul passato e il presente visto da un angolo del mondo.
Dal 2003 al 2005 realizza con Isabella Sandri il film documentario Maquilas, ambientato tra le operaie delle fabbriche di Ciudad Juarez, dove centinaia di donne vengono ritrovate uccise e fatte a pezzi. Presentato al Festival di Torino, vince il "Premio Speciale della Giuria" e il "Premio Cipputi", come miglior documentario sul mondo del lavoro.
Dal 2003 al 2008, sempre con Sandri, realizza il documentario Storie d'armi e di piccoli eroi, girato in Afghanistan, la storia di un orfano delle "bombe intelligenti" che riesce a salvarsi grazie alla sua passione per la scrittura e i libri, mettendo la penna contro le bombe, per arginare l'inferno del proprio Paese, tramite un'esistenza semplice e votata al futuro.
Dal 2007 al 2010 con la Sandri, realizza Per questi stretti morire (Cartografia di una passione). Presentato nella sezione competitiva internazionale "Orizzonti" alla LXIV Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il film ricostruisce la vita in Patagonia tra il 1910 e il 1935 di un salesiano, cartografo, fotografo e cineasta che si strugge per la scomparsa degli ultimi indios e per la bellezza del paesaggio. Il film ha vinto il Premio "Città di Imola" come Miglior Film Italiano presente al Film Festival di Trento 2011 e il Premio Speciale della Giuria al XVIII “Premio Libero Bizzarri”.
Esiste sul lavoro di Gaudino-Sandri il film-documentario dal titolo Les Champs brùlant di Catherine Libert e Stefano Canapa, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival del Cinema di Torino XXIX edizione.
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