mercoledì 29 agosto 2012

Leonardo Di Costanzo

Nato a Ischia nel 1958. Dopo essersi laureato all'Istituto Orientale di Napoli si è trasferito in Francia dove segue i corsi di Regia di Cinema Documentario presso gli Ateliers Varan, di cui ne è divenuto membro. Questa esperienza lo ha portato ad aprire un centro per documentaristi in Cambogia insieme con il regista Rithy Panh. L'intervallo è il suo primo film di "fiction", vincitore alla 69 Mostra del Cinema di Venezia dei premi Fipresci, della Federazione Italiana dei Cineclub, del Francesco Pasinetti.


I suoi documentari:

A Scuola (2003): Periferia di Napoli. All’interno del rione Pazziano c’è la scuola media “Nino Cortese”. Per un intero anno scolastico, Leonardo Di Costanzo ha seguito la vita nelle classi, nei corridoi e nelle sale dei professori. Ma i protagonisti di questo documentario non sono i ragazzi: “A Scuola” è un film sugli insegnanti e sulla preside che sono costretti a svolgere il loro lavoro in completa assenza delle istituzioni e con il loro impegno riempiono di senso, ancora e nonostante tutto, la scuola dell’obbligo.

Odessa (2006) Gli era stato detto: "Il tempo di dissequestrare la nave e tornerete a casa". Una falsa promessa che ha tenuto in ostaggio le vite di nove marinai, mandati dalla società ucraina Blasco, nel porto di Napoli per occuparsi della sicurezza della nave da crociera Odessa. Nel frattempo la società entra in crisi: ai marinai iniziano a non arrivare gli stipendi, sulla nave sono tolti luce, gas, carburante e i nove dell'equipaggio si ritrovano a vivere unicamente grazie agli aiuti delle famiglie e della comunità ucraina di Napoli. Continuano le promesse da parte di un colosso che sta affondando a poco a poco durante i repentini cambiamenti del crollo dell'Unione Sovietica. Relitto mostruoso e arrugginito di uno stato di cose legato al passato, l'Odessa viene messa in vendita: occasione per ottenere il salario del lavoro non retribuito da parte dell'equipaggio che a causa degli stenti ha perso due componenti, ma anche occasione di nuovo guadagno per la Blasco, che ha saputo riciclarsi in seguito alle recenti trasformazioni politiche. La drammatica situazione dei marinai costretti a terra è stata soltanto il punto di partenza per un documentario che ricostruisce una delle tante situazioni ai margini. I nove marinai, intenti a ricordare la propria terra e a continuare a sperare in una possibile giustizia diventano, nel ravvicinato sguardo dei due registi, i corpi dimenticati dalla Storia, capace soltanto di trascinarli e poi abbandonarli lontano dalla loro terra.

L'orchesta di Piazza Vittorio. I diari del ritorno (2007): Dopo aver fatto il giro del mondo con il film documentario sull’orchestra multietnica nata a Roma nel quartiere Esquilino (L’Orchestra di Piazza Vittorio), i protagonisti della stessa avventura, Agostino Ferrente e Mario Tronco, hanno iniziato e promosso la realizzazione di ritratti in video dei singoli musicisti che compongono l’organico, ripresi nei loro paesi d’origine. I primi due sono stati realizzati in Argentina da Alessandro Rossetto e in Tunisia da Leonardo Di Costanzo.

Cadenza d'inganno(2011): Nel 2003, il regista si imbatte in un ragazzo borderline ", e decide di filmarne l'esistenza turbolenta. Incontra altri bambini del vicinato, raccoglie i loro sogni e bisogni, a contatto con una realtà sociale estremamente difficile. Un giorno il ragazzo decide di scomparire e il film finisce. Anni dopo, in seguito ad alcuni nuovi eventi, il regista ricorda e pensa.



 

Il trailere de L'intervallo

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