domenica 16 dicembre 2012

Il mulino del cinema III: Bellocchio, Di Costanzo, Bonfanti

III edizione de Il Mulino del Cinema, a cura di Marialaura Simeone. Promosso dalla Solot, in collaborazione con I Quaderni di Cinema Sud, diretti da Paolo Speranza.

Gennaio-marzo
Retrospettiva ed incontro con Marco Bellocchio (date in aggiornamento) Proiezione dei suoi film più noti: I pugni in tasca, Buongiorno notte, L'ora di religione, Enrico IV, Sbatti il mostro in prima pagina, Sorelle mai, Il gabbiano, Il regista di matrimoni. A conclusione Bella addormentata ed incontro con l'Autore.

12 gennaio (Mulino Pacifico 18:00)
Incontro con Leonardo Di Costanzo. Proiezione de L'intervallo, il suo primo film di "fiction", vincitore alla 69 Mostra del Cinema di Venezia del premio Fipresci, del premio della Federazione Italiana dei Cineclub, del premio Francesco Pasinetti.

9 marzo (Mulino Pacifico 18:00)
Incontro con Marco Bonfanti. Proiezione del documentario L'Ultimo Pastore, presentato con successo ai Festival di Tokio, Torino, Dubai. Selezionato allo Slamdance.

Hanno collaborato: Leonardo Lardieri, Umberto Rinaldi, Michele Salvezza, Elisabetta Landi

Il Mulino del Cinema è sostenuto da: [archiattack], Ascione pasticceria, Golden point, Magazzini Pescatore, Maffei porte e infissi, Neikos digital agency, Ottica Russo (Via Perasso-Via Goduti), Texi, Verdino Immobiliare

Si ringraziano per la ricerca Sponsor: Claudia Lamparelli, Clelia Bosco

martedì 11 dicembre 2012

Lo squarcio nella tela ottocentesca (konferencie s medzinárodnou účasťou, ktorá sa konala na UKF v Nitre dňa 2. decembra 2011)

[...] L'attento studio della ritrattistica dell'epoca ha permesso a Martone di rendere i suoi personaggi molto somiglianti agli originali storici, ma ciò non gli nega la possibilità di rendere espressiva quella stessa somiglianza. Per rappresentare la Belgoioso da adulta usa, ad esempio, un quadro di Henry Lehmann, pittore tedesco naturalizzato francese poco legato alla storia italiana, mentre per gli anni dell'ardore giovanile usa il ritratto di Francesco Hayez, un pittore, come abbiamo visto, profondamente legato alla causa rivoluzionaria e alla costruzione dell'identità. L'immagine realistica si connota, così, ideologicamente. In un'altra scena del film l'immagine di Francesca Inaudi (l'attrice che interpreta la Belgioioso da giovane) sembra apparentarsi a La meditazione, un dipinto sui moti del 1848 dello stesso Hayez, a cui, peraltro, Martone ha dedicato un breve documentario presentato alla Mostra del Cinema di Venezia... (tratto da "Lo squarcio nella tela ottocentesca: le forme dell'identità attraverso i richiami pittorici in Senso e Noi credevamo", in Aa. Vv., Atti del Convegno internazionale di Nitra per i 150 anni dell'Unità d'Italia - Zborník príspevkov z interdisciplinárnej vedeckej konferencie s medzinárodnou účasťou, ktorá sa konala na UKF v Nitre dňa 2. decembra 2011)



 

martedì 13 novembre 2012

Che cos'è il cinema

"Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio" F.Fellini



 

mercoledì 31 ottobre 2012

Edwin S. Porter-Uncle Josh At The Moving Picture Show (1902)

Il cinema ama, fin dagli esordi, parlare di se stesso:

lunedì 29 ottobre 2012

Giuseppe M.Gaudino

Nasce a Pozzuoli nel 1957. Dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti di Napoli si iscrive al DAMS di Bologna scegliendo l’indirizzo Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia e poi si diploma in Scenografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Gira alcuni cortometraggi, come In una notte di luna piena e documentari (come Antrodoco, una storia per due battaglie), e intanto lavora in teatro come scenografo e regista. Dà poi vita ad una serie di lavori ambientati nell'area dei Campi Flegrei, da film (come 00580 annotazioni per un documentario su Pozzuoli, selezionato al XVIII Internationales Forum des Jungen Film di Berlino) a documentari e progetti radiofonici (opere quali Per il rione terra, L'Assunta, Verso Baia, Giro di lune: video-trailer per un progetto di film, Là dove bocca, sguardo e cuore s'incontrano ecc.). Tra questi il film di 50' intitolato Calcinacci (storia di una banda di ragazzini che distrugge una città) vince al Torino Film Festival il "Premio Spazio Italia" e viene invitato al "Festival Cinéma du Réel" di Parigi e all'Internationale Film Festival di Rotterdam. Nel 1992 gira un ritratto d Gianni Amelio (Joannis Amaelii, animula vagula blandula). Produce e scrive con Isabella Sandri, il primo lungometraggio Il mondo alla rovescia, selezionato, tra gli altri al Festival di Locarno e al Karlovy Vary. Dal 1995 al 1997 realizza il film Giro di lune tra terra e mare, del quale è anche produttore e co-sceneggiatore, e che viene presentato in concorso alla Biennale di Venezia. Nel film si alternano immagini documentarie degli sfollati dal Rione Terra durante il Bradisismo. Il lungometraggio vince diversi premi (tra cui il "Tiger Award" al Festival di Rotterdam, la Grolla d'oro er la Regia e il premio Miglior Regista alla "Semana des Realizadores"). Ancora in sodalizio artistico con Isabella Sandri, nel 1999 gira La casa dei limoni, su una bambina palestinese in un campo nomadi in Libano. Alla XIV Mostra Internazionale del Cinema di Pesaro gli viene viene assegnato il Premio "CinemAvvenire" quale "autore emergente del cinema Italiano degli anni '90". Nel 2000 firma la sceneggiatura e produce Animali che attraversano la strada per la regia della Sandri, storia ambientata nelle periferie romane che racconta l'iniziazione dolorosa di una ragazza adolescente. Nel 2001 gira il documentario Scalamara, parte della serie prodotta da Nanni Moretti e Angelo Barbagallo I diari della Sacher, ispirata a storie vere dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Nel 2003 realizza Materiali a confronto. Albania 1994 – Italia 2002, un documentario di 110 minuti selezionato alla LX Biennale Venezia, sezione "Nuovi territori", un lavoro sulle immagini sedimentate tra memoria e realtà, sul passato e il presente visto da un angolo del mondo. Dal 2003 al 2005 realizza con Isabella Sandri il film documentario Maquilas, ambientato tra le operaie delle fabbriche di Ciudad Juarez, dove centinaia di donne vengono ritrovate uccise e fatte a pezzi. Presentato al Festival di Torino, vince il "Premio Speciale della Giuria" e il "Premio Cipputi", come miglior documentario sul mondo del lavoro. Dal 2003 al 2008, sempre con Sandri, realizza il documentario Storie d'armi e di piccoli eroi, girato in Afghanistan, la storia di un orfano delle "bombe intelligenti" che riesce a salvarsi grazie alla sua passione per la scrittura e i libri, mettendo la penna contro le bombe, per arginare l'inferno del proprio Paese, tramite un'esistenza semplice e votata al futuro. Dal 2007 al 2010 con la Sandri, realizza Per questi stretti morire (Cartografia di una passione). Presentato nella sezione competitiva internazionale "Orizzonti" alla LXIV Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il film ricostruisce la vita in Patagonia tra il 1910 e il 1935 di un salesiano, cartografo, fotografo e cineasta che si strugge per la scomparsa degli ultimi indios e per la bellezza del paesaggio. Il film ha vinto il Premio "Città di Imola" come Miglior Film Italiano presente al Film Festival di Trento 2011 e il Premio Speciale della Giuria al XVIII “Premio Libero Bizzarri”. Esiste sul lavoro di Gaudino-Sandri il film-documentario dal titolo Les Champs brùlant di Catherine Libert e Stefano Canapa, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival del Cinema di Torino XXIX edizione.

Che cos'è il cinema

"Il cinema è un'invenzione senza futuro"
 Auguste e Louis Lumière

Nel 1995 41 registi internazionali vengono coinvolti in un progetto: realizzare un cortometraggio con le tecniche di lavoro che c'erano cento anni prima, alla data dell'invenzione "senza futuro".

 







domenica 28 ottobre 2012

Michelangelo Frammartino

Nasce a Milano nel 1968 da genitori calabresi. Si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico e alla Civica Scuola del Cinema, dove si occupa in particolare di videoinstallazioni. Negli anni della sua formazione realizza cortometraggi, scenografie per film, videoclip, videoinstallazioni e film indipendenti. Dal 2005 insegna Istituzioni di regia all'Università degli studi di Bergamo. Esordisce sul grande schermo con il film Il dono (2003) presentato al Festival Internazionale di Locarno, a cui segue Le quattro volte (2010).

martedì 23 ottobre 2012

Che cos'è il cinema

"Per Pasolini il cinema era soprattutto pittura, per Fellini messa in scena, per Visconti letteratura, per Ejsestein montaggio. Per noi tutto è importante, ma l'elemento chiave è il rapporto tra immagine e suono. è il momento in cui si sente maggiormente la forza, la magia, il mistero e la curiosità del cinema" Paolo e Vittorio Taviani

Discutiamo, discutiamo. Marco Bellocchio 1969

Per noi "giovani" non significa chi non è, come per voi, ancora adulto. Non esiste un contrasto di generazione, esiste solo un contrasto tra chi si pone in posizione critica e dialettica verso la realtà e chi invece questa realtà subisce passivamente.

L'Oriente del Neorealismo

"Il neorealismo è fatto di racconti di stampo orientale. Come l'Oriente, l'Italia vive nella strada. Il califfo anziché travestirsi da uomo del popolo si traveste da macchina da presa. In Miracolo a Milano De Sica spinge il racconto orientale all'estremo..." Jean Cocteau


 

lunedì 22 ottobre 2012

Che cos'è il cinema...

“Un regista deve avere le suole di vento, andare altrove, e riportare indietro, per gli altri, dei pezzi di tappeto volante” Jean Rouch


venerdì 19 ottobre 2012

Il primo film sonoro italiano. La canzone dell'amore (1930) Gennaro Righelli

lunedì 15 ottobre 2012

Metablog

La mia carriera cinematografica ha avuto origine per puro caso: fino al 1920 io ero un chimico e, per dir la verità, per quanto fossi un buon intenditore delle altre forme d’arte, consideravo col massimo disprezzo il cinematografo. Come moltissimi altri non potevo ammettere che la cinematografia fosse un’arte: la consideravo come un surrogato inferiore del teatro. Una tale attitudine non può meravigliare se si considera che razza di ciarpame fosse il film di quell’epoca. Ma un incontro occasionale con un giovane pittore e teorico del film, Kuleschov, mi dette modo di conoscere le sue idee e modificò radicalmente e totalmente la mia opinione sul cinematografo. Fu da lui che io appresi il significato della parola montaggio, parola che ha
 avuto una parte così importante nello sviluppo della nostra arte cinematografica. In sostanza egli diceva questo: in ogni arte ci deve essere anzitutto un materiale e poi un metodo di elaborazione di esso, un metodo tipico di quella specifica arte. Il musicista ha per materiale il suono che egli compone nel tempo. Il materiale del pittore sono i colori che egli poi combina nella tela. Il materiale, nell’opera cinematografica, consiste nei singoli pezzi di pellicola impressionata e il metodo di elaborazione e composizione di questo materiale consiste nel congiungerli secondo un ordine creativo. L’arte del film comincia quando il direttore dà un ordine ai diversi pezzi di pellicola impressionata. Il suo unirli in un modo invece che in un altro, secondo un ordine piuttosto che secondo un altro dà risultati diversi. (Vsevolod I. Pudovkin, Film e fonofilm, fine anni venti)

sabato 13 ottobre 2012

Dino Risi-Noi donne siamo fatte così (1971)

lunedì 1 ottobre 2012

Quel che il cinema deve a Pirandello

Estratto da Eredità contemporanee: il pirandellismo de "La vita che vorrei" di Giuseppe Piccioni, in Aa. Vv. Quel che il cinema deve a Pirandello, Atti del 48 convegno internazionale di Studi Pirandelliani, (a cura di) E. Lauretta, Metauro, Agrigento, 2011:


Laura: «Ma quando devi girare una scena in cui devi piangere come fai? Piangi davvero?» Stefano: «No! Non sopporto quelli che piangono davvero. Recitare non ha niente a che fare con il sentimento o con la sincerità»
Laura: «Si ma se devi piangere... Io non ci riuscirei mai se non pensassi a qualcosa che mi è successo. Le poche volte che ho lavorato mi sembrava di non riuscire a fare certe cose perché non le avevo vissute!» 
Stefano: «Ma scusa se il tuo personaggio deve morire, tu che fai muori davvero?». 
(Da "La vita che vorrei")

Scorrendo la filmografia di Giuseppe Piccioni, regista di spicco nel panorama italiano del cinema d'autore contemporaneo, si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un cantore dell'epoca moderna, fatta di solitudini che difficilmente riescono a comunicare, di uomini e donne in lotta costante con la quotidianità e in cerca di ridefinire se stessi. Decisamente ancorato al presente, il regista/sceneggiatore ha, però, dimostrato una predilezione tutta particolare verso un certo tipo di tematiche e di personaggi che lo avvicinano a Pirandello. Escluderei la diretta e consapevole ascendenza, convenendo piuttosto con Gian Piero Brunetta e la sua teoria dell'onda lunga di Pirandello nel cinema moderno. Ed anzi l'influenza dell'Agrigentino è, a mio avviso, molto più evidente nella filmografia del regista marchigiano che non nei registi della generazione precedente, nell'Antonioni di Professione: reporter (1975), nel Godard di Questa è la mia vita (1962) o nell'Allen de La rosa purpurea del cairo (1985), come altrove è stato più volte sottolineato...

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Incontri: Pina Bausch e Chantal Akerman

Chantal Akerman regista e artista,conosciuta per il suo stile sperimentale (assenza d'azione, sospensione del movimento, astrazioni temporali), affronta nei suoi film, documentari e videoistallazioni tematiche complesse quali l'identità, la sessualità, la memoria e la politica. Agli albori del 'metodo' Bausch, lungo cinque settimane la regista belga ha seguito il lavoro di Pina Bausch, da una rappresentazione all'altra e in diversi festival e città. Filmando da vicino i corpi dei danzatori, ha cercato di catturarne tensioni ed emozioni.

martedì 25 settembre 2012

Stefano Consiglio

Nato a Roma nel 1955, nel 1982 è l'ideatore e curatore di Ladri di Cinema, una serie di incontri con cineasti di tutto il mondo invitati a confessare in pubblico i furti perpetrati rispetto a film o registi o generi della storia del cinema. Nel 1983, pubblica Bottega di Luce, un insieme di interviste con i direttori della fotografia. Successivamente, si avvicina molto di più alla cinepresa diventando l'aiuto regista di Roberto Benigni in Tu mi turbi. Lavora, in seguito, con Giuseppe Bertolucci in Segreti segreti e realizza documentari sui set cinematografici di Sergio Leone, Ettore Scola, Richard Donner. A questi si aggiungono i cortometraggi Stefania Sandrelli Story (1990), Non aprite all'uomo nero (1990), Lampi d'amore. Tre storie di donne che amano troppo (1990), Una prostituta allo specchio (1990), Adolescenti in bilico (1991), Via Abat, una strada verso l'Europa (1991), Mosca, crimini e misfatti (1991) e La camera da letto (1992), una versione filmata dell'omonimo poema di Attilio Bertolucci. Ritorna al documentario con Voci per un dizionario cubano (1996). Tra il 1999 e il 2002 lavora per la RAI nei documentari: Appunti per un mongolo sulla luce (1999), Argilla (2000), Il nostro futuro. Un anno dopo l'11 settembre (2002), L'uomo flessibile (2003), Appunti per un film sulla lotta di Melfi (2004) e Il futuro, comizi infantili (2007). Dopo essere stato aiuto regista di Mario Monicelli in Panni sporchi (1999), dirige L'amore e basta (2009), in cui racconta lotte e vittorie di nove coppie omosessuali tra Italia, Spagna, Francia, Germania.

Barbablù. Meliès (1901)

domenica 23 settembre 2012

Autobiograrafia (filmata) di uno spettatore

Ci sono stati anni in cui andavo al cinema quasi tutti i giorni e magari due tre volte al giorno, ed erano gli anni tra diciamo il Trentasei e la guerra, l'epoca insomma della mia adolescenza. Anni in cui il cinema è stato per me il mondo. [...] Gli attori rappresentavano modelli di caratteri e di comportamenti; c'era un eroe possibile per ogni temperamento, per chi si proponeva d'affrontare la vita nell'azione Clark Gable rappresentava una certa brutalità rallegrata dalla spacconeria, Gary Cooper un sangue freddo filtrato dall'ironia; per l'introverso che vince la sua timidezza c'era James Stewart, mentre Spencer Tracy era il modello dell'uomo giusto che sa fare le cose con le sue mani, e veniva proposto perfino un raro esempio d'eroe intellettuale, in Leslie Howard. Con le attrici la gamma delle fisionomie e dei caratteri era più ristretta: le truccature, le pettinature, le espressioni tendevano a una stilizzazione unitaria divisa nelle due categorie delle bionde e delle brune, e all'interno di ogni categoria si andava dall'estrosa Carole Lombard alla pratica Jean Arthur, dalla bocca ampia e languida di Joan Crawford a quella sottile e pensosa di Barbara Stanwyck. Dalla spregiudicatezza monellesca di Claudette Colbert all'energia puntuta di Katherine Hepburn. (Da Italo Calvino, Autobiografia di uno spettatore)

Trasposizioni. Tanti modi di dire Alice














lunedì 17 settembre 2012

Daniele Gaglianone

Nato ad Ancona nel 1966, si è laureato in Storia e Critica del Cinema presso l'Università di Torino. Dai primi anni Novanta collabora all'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR) per il quale ha realizzato, tra il ‘91 e il ‘97, numerosi documentari. In questi anni ha girato numerosi cortometraggi di fiction e documentari, sia in video che in pellicola: "La Ferita" (1991) secondo premio Spazio Italia al Festival Cinema Giovani di Torino, "Era Meglio Morire da Piccoli" (1992) primo premio Spazio Italia, "L’Orecchio Ferito del Piccolo Comandante" (1994) menzione speciale al Festival di Locarno 1995, "Il Sale della Terra" (1995), "" (1997) primo premio Spazio Italia sezione doc. Nel 1998 ha collaborato alla sceneggiatura e lavorato come assistente alla regia per il film "Così Ridevano" di Gianni Amelio, Leone d'Oro alla Mostra di Venezia. Del 2000 è l’esordio nel lungometraggio con "I Nostri Anni", selezionato alla Quinzaine del Festival di Cannes 2001 e vincitore del Jerusalem Film Festival 2001. Nel 2004 il suo secondo lungometraggio "Nemmeno il Destino" partecipa nella sezione Giornate degli Autori al Festival del Cinema di Venezia dove riceve il Premio Lino Miccichè dalla giuria della Scuola Nazionale di Cinema come miglior lungometraggio italiano presente alla Mostra. Nel 2005 il film vince il Tiger Award all’International Film Festival di Rotterdam e il Premio Speciale della Giuria al Festival di Taipei a Taiwan. Anche attivo in campo teatrale, con il gruppo ilBuioFuori (theOutsideDark) debutta al Festival Internazionale InTeatro di Polverigi nel 2006 con lo spettacolo ispirato alle poesie di Malcolm Lowry, "Come Ordini Urlati in una Tempesta di Vento. Nel 2007 presenta un altro spettacolo ispirato allo scrittore Malcolm Lowry al Festival Internazionale delle Colline Torinese, sempre con il gruppo ilBuioFuori, dal titolo "In Qualunque Modo Questa Guerra Finisca".

mercoledì 12 settembre 2012

Sannio Hollywood

SANNIO, HOLLYWOOD è il titolo di una iniziativa di cultura cinematografica promossa dalla Direzione Artistica di CITTA’ SPETTACOLO con la collaborazione della rivista “Quaderni di Cinemasud” e dell’associazione “Arte e Arte”. L’iniziativa è strutturata in due fasi complementari: una MOSTRA FOTOGRAFICA E DOCUMENTARIA, a cura di Paolo Speranza, sulla storia del cinema nel Sannio, nell’ambito del tema “Memoria e Territorio”, che caratterizza l’edizione 2012 di CITTA’ SPETTACOLO; la PROIEZIONE DI 3 FILM girati in provincia di Benevento, presentati da tre giovani studiosi di cinema residenti nel Sannio (Sabrina Iadarola, collaboratrice di “Quaderni di Cinemasud” e “Il Denaro”, Leonardo Lardieri, redattore della rivista “Sentieri Selvaggi”, Marialaura Simeone, direttore artistico di “Il Mulino del Cinema” e collaboratrice di “Quaderni di Cinemasud”). Si tratta di importanti produzioni cinematografiche di valore internazionale, dirette da due tra i maggiori registi italiani della prima metà del Novecento (Mario Camerini e Augusto Genina), con interpreti di prestigio e notorietà mondiale, che furono girati in misura significativa nella provincia di Benevento, segnatamente nei comuni di Guardia Sanframondi e di Cerreto Sannita. L’iniziativa si svolgerà dal 7 al 16 settembre nella sede di Palazzo Paolo V a Benevento. L'inaugurazione della mostra è fissata per il giorno 7 settembre alle ore 18:00 alla presenza di Paolo Speranza e dei suoi collaboratori al progetto. I film saranno proiettati dall'11 al 13 settembre alle ore 18:00 preceduti da una breve presentazione rispettivamente di Sabrina Iadarola, Leonardo Lardieri, Marialaura Simeone. 11 settembre Maddalena (1953), di Augusto Genina, con Marta Toren, Gino Cervi, Charles Vanel, Jacques Sernas, Folco Lulli; 12 settembre La bella mugnaia (1955), di Mario Camerini, con Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Peppino De Filippo; 13 settembre I briganti italiani (1961), di Mario Camerini, con Vittorio Gassman, Ernest Borgnine, Bernard Blier, Rosanna Schiaffino.

martedì 4 settembre 2012

Alina Marazzi

Regista di documentari televisivi a carattere sociale, ha lavorato come aiuto regista per il cinema e ha collaborato con lo Studio Azzurro su progetti cinematografici e installazioni. Tra le diverse attività che ha intrapreso, ha tenuto laboratori audiovisivi all'interno del carcere di San Vittore a Milano e per due anni ha lavorato all'interno del progetto Fabrica sotto la direzione artistica di Godfrey Reggio. Si è segnalata all'attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo film documentario Un'ora sola ti vorrei, ritratto della madre scomparsa prematuramente, di cui è ricostruita l'esistenza attraverso un montaggio dei filmati di famiglia girati nell'arco di un cinquantennio dal nonno paterno Ulrico Hoepli e le stesse parole della donna, arrivate tra le mani della figlia sotto forma di diario. Presentato a Locarno in Concorso video, il film riceve la menzione speciale della Giuria, e in seguito il premio per il miglior documentario al Festival di Torino. Nel 2007 dirige Vogliamo anche le rose, documentario poetico su quindici anni di lotte per l'emancipazione sociale della donna che intreccia il piano privato con la storia collettiva attraverso l'uso di filmati di repertorio e frammenti di diari (http://www.vogliamoanchelerose.it/)

mercoledì 29 agosto 2012

Leonardo Di Costanzo

Nato a Ischia nel 1958. Dopo essersi laureato all'Istituto Orientale di Napoli si è trasferito in Francia dove segue i corsi di Regia di Cinema Documentario presso gli Ateliers Varan, di cui ne è divenuto membro. Questa esperienza lo ha portato ad aprire un centro per documentaristi in Cambogia insieme con il regista Rithy Panh. L'intervallo è il suo primo film di "fiction", vincitore alla 69 Mostra del Cinema di Venezia dei premi Fipresci, della Federazione Italiana dei Cineclub, del Francesco Pasinetti.


I suoi documentari:

A Scuola (2003): Periferia di Napoli. All’interno del rione Pazziano c’è la scuola media “Nino Cortese”. Per un intero anno scolastico, Leonardo Di Costanzo ha seguito la vita nelle classi, nei corridoi e nelle sale dei professori. Ma i protagonisti di questo documentario non sono i ragazzi: “A Scuola” è un film sugli insegnanti e sulla preside che sono costretti a svolgere il loro lavoro in completa assenza delle istituzioni e con il loro impegno riempiono di senso, ancora e nonostante tutto, la scuola dell’obbligo.

Odessa (2006) Gli era stato detto: "Il tempo di dissequestrare la nave e tornerete a casa". Una falsa promessa che ha tenuto in ostaggio le vite di nove marinai, mandati dalla società ucraina Blasco, nel porto di Napoli per occuparsi della sicurezza della nave da crociera Odessa. Nel frattempo la società entra in crisi: ai marinai iniziano a non arrivare gli stipendi, sulla nave sono tolti luce, gas, carburante e i nove dell'equipaggio si ritrovano a vivere unicamente grazie agli aiuti delle famiglie e della comunità ucraina di Napoli. Continuano le promesse da parte di un colosso che sta affondando a poco a poco durante i repentini cambiamenti del crollo dell'Unione Sovietica. Relitto mostruoso e arrugginito di uno stato di cose legato al passato, l'Odessa viene messa in vendita: occasione per ottenere il salario del lavoro non retribuito da parte dell'equipaggio che a causa degli stenti ha perso due componenti, ma anche occasione di nuovo guadagno per la Blasco, che ha saputo riciclarsi in seguito alle recenti trasformazioni politiche. La drammatica situazione dei marinai costretti a terra è stata soltanto il punto di partenza per un documentario che ricostruisce una delle tante situazioni ai margini. I nove marinai, intenti a ricordare la propria terra e a continuare a sperare in una possibile giustizia diventano, nel ravvicinato sguardo dei due registi, i corpi dimenticati dalla Storia, capace soltanto di trascinarli e poi abbandonarli lontano dalla loro terra.

L'orchesta di Piazza Vittorio. I diari del ritorno (2007): Dopo aver fatto il giro del mondo con il film documentario sull’orchestra multietnica nata a Roma nel quartiere Esquilino (L’Orchestra di Piazza Vittorio), i protagonisti della stessa avventura, Agostino Ferrente e Mario Tronco, hanno iniziato e promosso la realizzazione di ritratti in video dei singoli musicisti che compongono l’organico, ripresi nei loro paesi d’origine. I primi due sono stati realizzati in Argentina da Alessandro Rossetto e in Tunisia da Leonardo Di Costanzo.

Cadenza d'inganno(2011): Nel 2003, il regista si imbatte in un ragazzo borderline ", e decide di filmarne l'esistenza turbolenta. Incontra altri bambini del vicinato, raccoglie i loro sogni e bisogni, a contatto con una realtà sociale estremamente difficile. Un giorno il ragazzo decide di scomparire e il film finisce. Anni dopo, in seguito ad alcuni nuovi eventi, il regista ricorda e pensa.



 

Il trailere de L'intervallo

lunedì 20 agosto 2012

Mamma Roma (1962). Pier Paolo Pasolini

lunedì 30 luglio 2012

Andrea Segre

http://andreasegre.blogspot.it/ Laureato in Sociologia della Comunicazione, è regista di film e documentari per il cinema e la televisione. Attento al tema delle migrazioni, ha fondato l’associazione ZaLab con cui sviluppa progetti di produzione e di laboratori di video-partecipativo. Nel 2003 dirige il documentario Marghera Canale Nord, presentato alla LX Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e vincitore della menzione speciale al RomaDocFestival. Nel 2004 realizza Dio era un musicista e nel 2006 PIP49, episodio di “Checosamanca”, e A Sud di Lampedusa, vincitore del premio MedFest al X Mediterraneo Video Festival. Del 2007 è La mal’ombra, presentato al XXV Torino Film Festival e al XXVI Uruguay Film Festival. Tra i suoi ultimi lavori: Come un uomo sulla terra (2008), vincitore di numerosi premi (menzione speciale al Premio Vittorio De Seta, Gran Prix TeleFrance CMCA) e candidato al David di Donatello per la sezione Documentari, e Il Sangue Verde (2010), premio CinemaDoc alle Giornate degli Autori durante la LXVII edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Io sono Li è stato presentato, sempre alle Giornate degli Autori, durante la LXVIII Mostra di Venezia.

martedì 10 luglio 2012

Il passaggio della linea. Pietro Marcello

Pietro Marcello (da www.cinemaitaliano.info) Nato a Caserta nel 1976, è autore giovane e consapevole, osservatore attento della realtà che lo circonda. Nel 2000 è assistente alla regia del documentario Gennarino di Leonardo Di Costanzo, e aiuto regista del film Il ladro di Sergio Vitolo nel 2002. Sempre nel 2002 realizza il radiodocumentario "Il Tempo dei Magliari" trasmesso da Radio 3 nel contenitore "Centolire". Nel 2003 realizza i corti Carta e Scampia. Nel 2004 ha realizzato il film documentario Il cantiere, vincitore dell'11a edizione del festival Libero Bizzarri. L’anno seguente ha portato a termine il film documentario La baracca, che ottiene il premio del pubblico al Videopolis 2005. Nel 2005 ha collaborato come volontario per una ONG in Costa d’Avorio per la realizzazione di un docu-film dal titolo Grand Bassan. Nel 2007 ha firmato la regia de Il passaggio della linea, un documentario girato interamente sui treni espressi che attraversano l’Italia. Il film è stato presentato alla 64. edizione del Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Orizzonti e si è aggiudicato il Premio Pasinetti Doc e la Menzione speciale premio Doc/it. Il documentario ha, inoltre, partecipato a numerosi festival internazionali riscuotendo l’apprezzamento della critica. Tra gli altri premi possiamo ricordare il Premio Doc it Visioni Italiane 2008 ed il premio Casa Rossa doc al Festival di Bellaria. Candidato come Miglior Documentario di Lungometraggio ai premi David di Donatello 2008, il film è andato in onda su Rai 3 all’interno di DOC3 ed è uscito in edicola con la rivista “Internazionale”. A seguito dell'incontro con Enzo Motta, il futuro protagonista del suo film, grazie anche alla Fondazione gesuita San Marcellino di Genova, realizza il documentario drammatico La bocca del lupo, film poetico che contrappone immagini d’archivio a immagini girate oggi a Genova e racconta la vera storia d’amore tra due ex-detenuti in quel di Genova, l’emigrato Enzo e il travestito Mary. Il film presentato in oltre 20 festival internazionali ha ottenuto quest’anno innumerevoli riconoscimenti importanti al Torino Film Festival, al Festival Cinéma du Réel di Parigi, al Festival di Berlino e al Festival di Buones Aires. In Italia ha vinto il Nastro d’Argento e il David di Donatello per il miglior documentario dell’anno. Il film è da poco uscito anche nei cinema francesi; "La bocca del Lupo" orchestra una sinfonia di immagini e suoni che si impongono con la forza di un poema", così ha scritto Le Monde, che al film ha dedicato un’intera pagina.

sabato 19 maggio 2012

Su Jules et Jim

venerdì 18 maggio 2012

Thèmes et variations. Germaine Dulac 1928

1928 Thèmes et variations (1928, b/n, muto, 9’) «Io evoco una danzatrice! Una donna? No. Una linea che danza seguendo ritmi armoniosi. Io evoco una proiezione su veli luminosi! Materia precisa? No. Ritmi fluidi. I piaceri che provoca a teatro il movimento, perché disprezzarli sullo schermo? Armonia di linee. Armonia di luce. Linee, superfici, volumi che evolvono direttamente, senza gli artifici dell’evocazione, nella logica delle loro forme, spogliati di ogni senso troppo umano, per meglio elevarsi verso l’astrazione e dare più spazio alle sensazioni, ai sogni: il cinema integrale.” (Germaine Dulac)

Uno dei primi cortometraggi di Godard (1957)

Charlotte et Veronique ou Tous les garcons s’appellent Patrick.

lunedì 7 maggio 2012

Benevento porta bene al cinema italiano

mercoledì 25 aprile 2012

Roma città aperta (1945). Roberto Rossellini

sabato 21 aprile 2012

”L’amore in Italia” (1978) Luigi Comencini

Un’inchiesta televisiva di Luigi Comencini in cinque puntate di 60' ognuna, andate in onda nel dicembre 1978 su Rai Uno.
Le interviste, volte ad indagare la vita di coppia ed il rapporto con la sessualità nell’Italia del tempo, si svolsero da Nord e Sud, tra classi sociali ed età diverse tra il ’77 e il ’78 ed erano .

Puntate:
1. La donna è mia e ne faccio quello che mi pare
2. La fortuna di avere marito
3. Innamorati
4. Ad occhi aperti
5. A che cosa serve l'educazione sessuale?

Per approfondimenti:
http://davinotti.com/index.php?option=com_content&task=view&id=349&Itemid=79


domenica 15 aprile 2012

Aki Kaurismaki. Nuvole in viaggio (1996)

sabato 14 aprile 2012

Incontro con Francesco Bruni

Diversi gli argomenti trattati durante l’incontro con Francesco Bruni. Dal film Scialla! (stai sereno) e dalla necessità di passare alla macchina da presa, il regista ha colto l’occasione per affrontare altre tematiche: il sonoro al cinema, le modalità della commedia, le scelte registiche, la situazione del cinema italiano. Quasi una lezione di cinema di cui ne vediamo un estratto:

venerdì 13 aprile 2012

Fatih Akin. Crossing the bridge (2005).

mercoledì 11 aprile 2012

Il mulino del cinema. Aspettando domani 12 aprile

Domani sarà presente Francesco Bruni, il regista di Scialla!(stai sereno) al Cinema Massimo di Benevento, alle ore 21.00. Seguirà proiezione e dibattito. Intanto i due attori protagonisti a Che tempo che fa di qualche mese addietro...

giovedì 29 marzo 2012

Bruni sceneggiatore di Calopresti

Francesco Bruni, alla prima regia con Scialla! sceneggiatore di Calopresti:

La seconda volta 1995


La parola amore esiste 1998


La felicità non costa niente 2002

martedì 27 marzo 2012

Bruni sceneggiatore di Virzì

Francesco Bruni a Benevento il 12 aprile con Scialla!, sceneggiatore per Virzì:

Ovosodo 1997


Caterina va in città 2004


Tutta la vita davanti 2008

lunedì 26 marzo 2012

Il mulino del cinema: Francesco Bruni-Scialla!

IV appuntamento de Il mulino del cinema con il regista di Scialla! Francesco Bruni
A partire dai primi anni '90, Francesco Bruni ha collezionato un successo dopo l'altro lavorando soprattutto per Paolo Virzì e Mimmo Calopresti, giostrandosi tra analisi dei sentimenti umani e commedia intelligente. Sue le sceneggiature di La bella vita, Ferie d’agosto, Baci e abbracci, My name is Tanino, Caterina va in città, N (Io e Napoleone), Tutta la vita davanti, La prima cosa bella di Virzì e La seconda volta, La parola amore esiste, Preferisco il rumore del mare, La felicità non costa niente di Calopresti.
Ha lavorato con Franco Bernini per Sotto la luna, con David Riondino per Cuba libre, con Francesca Comencini per Le parole di mio padre, con Ficarra e Picone per Nati stanchi, Il 7 e l’8, La matassa, con Roberto Faenza per i Vicerè e con Spike Lee per Miracle at St.Anna. Per la tv ha adattato la serie del Commissario Montalbano e de Il commissario De Luca. Insegna al centro sperimentale di cinematografia di Roma e si è anche prestato al lavoro di attore per La guerra degli Antò di Milani. Vincitore del David di Donatello nel 1996 per Ferie d'agosto, nel 2004 per Caterina va in città e nel 2010 per La prima cosa bella. Vincitore del Ciak d'oro nel 2004. Nel 2011 esordisce alla regia con Scialla! vincendo il Premio Controcampo Italiano al Festival di Venezia. Il suo primo film da regista rispecchia la doppia anima del regista, raccontando con ironia e leggerezza l'importanza di valori e sentimenti imprescindibili.

GIOVEDì 12 APRILE 21:00 CINEMA MASSIMO-VIA PERASSO, BENEVENTO

giovedì 22 marzo 2012

Eleonora Duse in Cenere (1916) di Febo Mari da Grazia Deledda

mercoledì 7 marzo 2012

Kitty Foyle (1940) e il liquore Strega

lunedì 5 marzo 2012

Paolo e Vittorio Taviani-Allonsanfan (1974)


Il film al link:
http://www.youtube.com/watch?v=yRrLplI7oF8

venerdì 2 marzo 2012

Pippo Mezzapesa a Benevento, Mulino del Cinema

Pippo Mezzapesa a Il mulino del cinema 1 marzo 2012

























































lunedì 27 febbraio 2012

Giovanna Taviani-Il mulino del cinema II edizione

Mimmo Calopesti-Il mulino del cinema II edizione

Ugo Gregoretti-Il mulino del cinema I edizione

Francesco Munzi - Saimir (2004)

domenica 26 febbraio 2012

Pippo Mezzapesa. Cortometraggi

Come a Cassano. Menzione Speciale Nastri d’argento 2006
Trailer Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate. Vincitore Italian dvd & blu-ray Award 2009
L’altra metà...guardalo su You Tube. Premio Michelangelo Antonioni e Menzione speciale Nastri d’argento 2009
http://www.youtube.com/watch?v=o80JvjmIUwU

Francesco Rosi - Cristo si è fermato a Eboli (1979)

sabato 25 febbraio 2012

III appuntamento Il Mulino del Cinema-Pippo Mezzapesa

Pippo Mezzapesa inizia a farsi strada giovanissimo nel mondo del cinema, attingendo a storie e personaggi della sua terra. Dopo il primo cortometraggio, girato in digitale, Lido Azzurro (2001), scrive la sceneggiatura di alcuni episodi del film collettivo A Levante. Dallo stesso anno collabora con la sceneggiatrice Antonella Gaeta con la quale scrive Zinanà, fortunata e commuovente storia di un suonatore di piatti in un paese della provincia di Bari e vince il David di Donatello come miglior cortometraggio. Nel 2005 prova la strada del documentario girando Produrre Consumare Morire in cui indaga i disastri e le morti causate dal Petrolchimico di Brindisi. Con il suo terzo corto, in pellicola 16 mm, intitolato Come a Cassano, dove racconta la storia dell'omonimia fra un ragazzino e il noto fantasista barese si fa conoscere dal grande pubblico. Il corto ottiene la menzione speciale ai Nastri d'argento. Nel 2007 con il suo secondo documentario, che mescola cinema del reale a invenzione, Pinuccio Lovero-Sogno di una morte di mezza estate sbarca al Festival di Venezia (Evento Speciale della Settimana della Critica). Nel 2009 ritorna alla fiction con il cortometraggio L'altra metà, girato in 35 mm che racconta la storia della fuga di un'anziana donna (Piera Degli Esposti) da una casa di riposo in cerca del matrimonio della nipote a cui non è stata invitata. Un road movie tra le strade del Salento che sfocia in una storia d'amore senile. Seconda menzione speciale ai Nastri d'argento.
Il paese delle spose infelici è il suo primo lungometraggio tratto dall'omonimo romanzo di Mario Desiati, autore finalista al Premio Strega. Il film è una storia di formazione all'ombra del Siderurgico di Taranto raccontata attraverso gli occhi di due adolescenti provenienti da ambienti familiari opposti (Zazà e Veleno) negli anni '90. Ai paesaggi riprodotti con una splendida fotografia si alternano le immagini di un'Italia che si preparava ad essere quello che è oggi...
Mezzapesa, eletto l'uomo più rappresentativo del 2011 in Puglia, dopo Benevento volerà a Miami, invitato al Miami International Film Festival.

GIOVEDì 1 MARZO, CINEMA MASSIMO, 21:00

venerdì 24 febbraio 2012

Il mulino del cinema-Il paese delle spose infelici, III appuntamento

1 marzo Cinema Massimo (Benevento) ore 21:00 proiezione de Il paese delle spose infelici, ospite della serata il regista Pippo Mezzapesa

giovedì 23 febbraio 2012

Alain resnais-L’anno scorso a Marienbad (1961)

mercoledì 22 febbraio 2012

Vittorio De Sica - Miracolo a Milano (1951)





http://www.youtube.com/watch?v=2UT6NLadaiE

martedì 21 febbraio 2012

Elio Petri - La classe operaia va in paradiso (1971)

lunedì 20 febbraio 2012

Lina Wertmuller - Film d’amore e d’anarchia (1973)

Giovanna Taviani al Mulino del cinema. 18-02-2012












giovedì 2 febbraio 2012

1927 Napoleon-Abel Gance

Charlie Chaplin definì “una tempesta di immagini” questo film di Abel Gance che sfrutta un vasto campionario di innovazioni tecniche: usa la camera a mano (scena della battaglia delle palle di neve), la colloca su veicoli leggeri in grado di spostarsi senza scosse, la appenda con dei cavi sopra il dorso dei cavalli al galloppo (scena di inseguimento), la fa dondolare per aria come un altalena (le sequenze della tempesta in mare e la discussione nella Convenzione). E poi sfrutta il montaggio in modo assolutamente innovativo. Nella parte finale il film fu girato per essere proiettato da tre proiettori su altrettanti schermi, con il Polyvision da lui brevettato, per mostrare tre diverse sequenze con le tre pellicole che proprio sul finale virano verso il blu, il bianco e il rosso, i colori della bandiera francese.


Il mulino del cinema - II appuntamento 18 febbraio. Giovanna Taviani

Giovanna Taviani, figlia di Vittorio, era la bambina che, con la madre e le sorelle, veleggiava verso Malta, per raggiungere il padre in fuga dalle persecuzioni dei Borboni nel film Kaos di Paolo e Vittorio Taviani. Oggi affermata documentarista che del rapporto con il passato e la memoria ha fatto la sua cifra stilistica, è anche direttrice artistica del SalinaDocFest (www.salinadocfest.it/) ed attenta e prolifica studiosa di temi a cavallo tra letteratura e cinema.
Con il suo primo documentario I nostri trent'anni, generazioni a confronto, ha raccontato cinque generazioni di registi da Monicelli e Risi a Giordana e Sorrentino passando per Bertolucci, i Taviani, Bellocchio, Salvatores, Moretti e Virzì.
In Ritorni ha raccontato il ritorno a casa dei Mahgrebini che vivono in Italia, tra le testimonianze anche quelle di intellettuali quali Tahar Ben Jelloun e Assia Djebar. Con Fughe e approdi, che sarà proiettato durante l'incontro, ha vinto il Premio Speciale ai Nastri d'argento 2011. Il documentario narra della fuga dei cavatori di pomice per difendersi dalla silicosi, ma anche della fuga di Emilio Lussu e Carlo Rosselli dal confino in cui li teneva il regime fascista, dell’approdo degli sposi per conoscere le mogli sposate per procura, di quello dignitoso e disperato di Anna Magnani a Vulcano, per girare con Mieterle, mentre l’uomo della sua vita era nella vicina Stromboli con Ingrid Bergman, dell’approdo e della fuga di Edda Ciano, che durante i giorni del confino visse un tenero amore con un comunista del luogo. 
Documentario nel senso puro del termine, fatto di osservazione e di interviste, di paesaggi e di coinvolgimento personale, il film coniuga realtà vissuta a spezzoni di finzione tratti dai film girati alle Eolie di Rossellini, Antonioni, Taviani, Mieterle, Troisi, Moretti.

mercoledì 25 gennaio 2012

Luis Bunuel - Il fascino discreto della borghesia (1973)

martedì 24 gennaio 2012

Francois Truffaut - Il ragazzo selvaggio (1970)

lunedì 23 gennaio 2012

Pedro Almodovar - Parla con lei (2002)

sabato 21 gennaio 2012

Jean-Luc Godard - Due o tre cose che so di lei (1966)

venerdì 20 gennaio 2012

Federico Fellini - Roma (1972)

giovedì 19 gennaio 2012

Robert Bresson - Quattro notti di un sognatore (1971)

lunedì 16 gennaio 2012

Aspettando Fughe e Approdi di Giovanna Taviani (al Mulino del cinema il 18 febbraio)

Le Eolie al cinema.

Stromboli. Terra di Dio - Roberto Rossellini 1949
http://www.youtube.com/watch?v=27hZQnTMBjM

Vulcano - William Dieterle 1950

L’avventura - Michelangelo Antonioni 1960
http://www.youtube.com/watch?v=MQTL05r0xoI

Kaos - Paolo e Vittorio Taviani 1984

Caro diario - Nanni Moretti 1993

Il postino - Michael Radford 1994

domenica 15 gennaio 2012

La maglietta rossa di Mimmo Calopresti

Conferenza stampa di presentazione de La Maglietta rossa. Calopresti, Panatta, Villaggio e una Clip dal film





Aria di golpe. Armando Ceste

Ne "La maglietta rossa" di Mimmo Calopresti, visto ieri a Benevento al Mulino del Cinema, c’è uno spezzone del documentario di Armando Ceste Aria di Golpe (1994). Ceste ripropone le riprese dello spettacolo "Lotta di popolo in Cile" di Fo-Rame che andò in scena nell'ottobre 1973, poche settimane dopo il colpo di stato in Cile, al Palazzetto dello Sport di Torino.
I 10 000 spettatori furono coinvolti in un coup de théâtre finale in cui i 2 protagonisti e la loro compagnia finsero, all'insaputa di tutti, un intervento repressivo “alla cilena” da parte della polizia.

Mimmo Calopresti al Mulino del Cinema

Il servizio di Ntr24



Mimmo Calopresti
Mimmo Calopresti con Marialaura Simeone
Mimmo Calopresti al Mulino Pacifico

sabato 14 gennaio 2012

Mimmo Calopresti

Oggi al Mulino Pacifico incontro con Mimmo Calopresti, il regista di La felicità non costa niente, La parola amore esiste, La seconda volta.






lunedì 9 gennaio 2012

Il mulino del cinema - II edizione. Primo appuntamento 14 gennaio



Mimmo Calopresti, collaboratore dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio, nel 1985 vince il primo premio al Festival "Cinemagiovani" di Torino con il video A proposito di sbavature e, dopo aver realizzato diversi documentari e cortometraggi - fra cui Fratelli minori (1987), Ripresi (1987) e Alla Fiat era così (1990) – all'inizio degli anni Novanta comincia la sua collaborazione con la Rai, per la quale realizza Paolo ha un lavoro (1991) e Paco e Francesca (1992). Ma continua ugualmente la sua collaborazione con l'Archivio del Movimento Operaio firmando 1943 – La scelta e '43-'45 – Pane, Pace, libertà. Del 1995 il suo primo lungometraggio: La seconda volta con Nanni Moretti e Valeria Bruni Tedeschi. La sceneggiatura si aggiudica il Premio Solinas e la pellicola, che racconta dell'incontro fra una vittima delle Brigate Rosse e un'ex componente del movimento terroristico, viene presentato a Cannes, nella Sezione Ufficiale.
 Da subito notato dalla critica per l'uso sapiente della dialettica e per la capacità di analizzare il passato prendendone atto con indulgenza e senza speculazioni, Calopresti nel 1998 approda alle sale italiane con La parola amore esiste, con Valeria Bruni Tedeschi, Marina Confalone, Fabrizio Bentivoglio. La storia dell'incontro amoroso fra una ricca donna nevrotica e il silenzioso professore di violoncello, vince il Nastro d'Argento come Miglior Soggetto Originale. Nel 1999 firma il documentario per la tv Tutto era Fiat, seguito da Preferisco il rumore del mare (2000) e da un frammento di Un altro mondo è possibile, del 2001, anno in cui entra a far parte della giuria del Festival di Cannes. Nel 2006 firma il documentario Volevo solo vivere che affronta il tema della Shoah. Ritorna nel 2007 con L'abbuffata, di cui cura il soggetto e la regia con Gerard Depardieu, per dedicarsi, con eccezionale acume, a tempo pieno al documetario: del 2009 La maglietta rossa, Il muro della Thyssen Krupp, Perfect day (sul terremoto dell'Aquila). In Anch'io ero comunista del 2011 ha raccontato la storia del partito comunista attraverso il cinema militante e la testimonianza diretta di Scola, Lizzani, i Bertolucci, Gregoretti, Monicelli, Bellocchio.
La maglietta rossa (2009) L'Italia degli anni Settanta nel mediometraggio di Mimmo Calopresti. Sullo sfondo la Storia, con il golpe dei generali cileni e l'uccisione di Allende; nel nostro Paese un grande protagonista: Adriano Panatta, un uomo nuovo che trasforma il tennis da sport d'elite a fenomeno di massa. I destini di questi personaggi distanti centinaia di migliaia di chilometri, si incontrano tra le linee e gli angoli del campo da gioco, quando l'Italia andò in una Santiago del Cile grigia e mesta a giocarsi la finale di Coppa Davis. Il paese si spaccò sull'opportunità di andare. Vinse la saggezza: i nostri partirono e tornarono con la coppa togliendosi la soddisfazione di vincere la gara di doppio indossando una provocatoria maglietta rossa.
Mimmo Calopresti recupera un episodio sportivo dalle implicazioni politiche per raccontare un'Italia che non c'è più. Per colpire la fantasia sceglie un personaggio come Panatta e la maglietta sfoggiata nella capitale di una delle dittature più spietate delle storia. Decide di raccontare la crescita di un Paese e di una città attraverso la metafora del tennis. Infatti, “La maglietta rossa” non è un film “politico” ma un atto d'amore verso lo sport e un passato che sfoggia romantiche immagini in bianco e nero.
(fonte mymovies)