giovedì 18 aprile 2013

"Marinai donne e guai. L'altra Napoli di Francesco Rosi" tratto da Aa.Vv., Quaderni di Cinema Sud, n.2 2012

Marinai donne e guai. L'altra Napoli di Francesco Rosi

  Noi abbiamo il dubbio che tra la Napoli cantata, narrata, rappresentata e voluta dai suoi medesimi abitanti e la vera, 
  vi corra una notevole differenza.[…] la medesima differenza che corre tra un oggetto fotografato e l'oggetto in sé. Domenico Rea, Le due Napoli 

Che sia la Sicilia di Salvatore Giuliano (1962) o la Basilicata di Cristo si è fermato a Eboli (1979) l'intento di Francesco Rosi è stato quello di raccontare attraverso il suo cinema, con un occhio rivolto alla storia ed uno alla letteratura, le brutture e i limiti dell'Italia. Il suo cinema di denuncia, di convinto impegno civile solo raramente ha abbandonato la forte impronta autoriale per sperimentare, ad esempio, i toni leggeri di impianto favolistico in C'era una volta... (1967) o il genere del film-opera in Carmen (1984). Così anche lo sguardo con cui ha guardato alla sua città, fin da La sfida (1958) suo film d'esordio, non smentisce i suoi intenti. Rosi usa quello che Domenico Rea auspicava per la letteratura negli anni '50: uno sguardo partecipe dei drammi e delle caratterizzazioni, anche folkloriche della città, ma sempre reale e realistico. La Napoli di Rosi, còlta nell'evolversi della sua storia cittadina, in Le mani sulla città (1963) e in Diario napoletano (1992) – e non è forse un caso che qui riprenda proprio un titolo del 1971 di Rea – viene rappresentata nella sua verità e nello stesso tempo assurge a metafora di una condizione comune a tutto il Paese, divenendo simbolo del generale fallimento urbanistico, sociale, politico,civile. Eppure anche Rosi ha tentato un'incursione nel territorio dell'altra Napoli, quella di maniera, una città che come ne L'oro di Napoli , il romanzo di Giuseppe Marotta del 1947, sembra recitare se stessa. Lo fa in parte nel segmento all'interno del documentario 12 registi per 12 città, commissionato in occasione del Mondiali di calcio del '90, dove troviamo una Napoli 'illustrata', raccontata attraverso le sue canzoni, le sue superstizioni e le sue maschere, ma soprattutto in un progetto non realizzato, probabilmente di diversi anni prima. Il soggetto titolato appunto Napoli , scritto in collaborazione con Sergio Amidei è conservato alla Biblioteca Mario Gromo del Museodel Cinema di Torino. [...]


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